Recensione di Elisabetta Bolondi
Autore: De Cataldo Giancarlo
Titolo: Romanzo criminale
Editore: Einaudi Stilelibero, 2002
Romanzo criminale, ha intitolato questo libro duro il giudice De Cataldo, perchè romanzo è qualcosa che ha che fare con l'invenzione narrativa, con la fantasia. Quello che colpisce, e che una volta cominciato non ti fa più abbandonare il libro, è questa certezza che si percepisce che solo i nomi sono di fantasia, il resto è più vero di quanto si possa immaginare, o comunque talmente verosimile da far tremare. L'autore ricostruisce con accanimento di precisione e chiarezza gli intrecci fra malavita, mafia, servizi segreti corrotti e o deviati, finanza, politica: la storia italiana degli ultimi venticinque anni, dal delitto Moro ai nostri giorni, e noi lettori sappiamo che non sapremo mai fino in fondo i misteri che l'autore ci prospetta come quasi risolti, ad un cerntimetro dalla vera soluzione, e poi, depistaggi, veli, ostacoli, hanno ricoperto tutto. I protagonisti buoni, il commissario di polizia Scialoia ed il giudice Borgia, ce la mettono tutta, ma troppi ostacoli sio frappongono fra la loro buona volontà e verità impossibili da divulgare. Una città ricca ma marcia, corrotta, è la Roma che ci viene restituita, dove non c'è limite alla violenza, dove nessun sentimento viene rispettato, nessun valore riconosciuto. Ci si illude solo che sia un romanzo, anche se criminale. 2003

Indice